Come non sucare su facebook Il post che ognuno dovrebbe leggere.
Ogni giorno leggo la mia timeline di Facebook e vorrei urlare. Vorrei urlare che non me ne frega un cazzo se il 2015 è stato un anno fantastico per te. Se hai conosciuto il tuo attuale ragazzo/a. Se hai cominciato a fare yoga. Non me ne frega un cazzo che mi posti i dettagli della tua vita, dei tuoi amici, della tua famiglia o delle opinioni che credi di avere sul mondo espresse in un post di 7 righe.
Stai mangiando una carbonara e posti una foto, perché lo devono sapere tutti. Sei in un aeroporto europeo e condividi la tua location, perché l’intero mondo sappia che viaggiatore/viaggiatrice dallo spirito libero sei (che poi, il biglietto Ryanair lo hai comprato 19 euro per Bruxelles e ti vanti come se fossi a Jakarta): bene, non me ne fotte una ceppa.
La tua psicologia deviata però mi aiuta a capire una cosa ovvero che differenza passa tra un post noioso e uno interessante.
Uno stato di Facebook è noiso se fondamentalmente serve all’autore e non aggiunge niente per il lettore.
Tutti i post che ricadono nell’area A (Region A) sono noiosi fino alla morte. I post che invece ricadono nell’area B o C (Region B e C) NON sono noiosi.
Perché un post sia NON noioso deve avere almeno una delle due caratteristiche:
1 – Essere interessante o informativo
2 – Essere divertente.
E sapete perchè i post con queste caretteristiche sono NON noiosi? Perché fanno qualcosa per me, ovvero il lettore: fanno diventare la mia giornata un tantinello migliore.
Al contrario, i post noiosi hanno in genere una delle seguenti motivazioni:
1 – Plasmare un’immagine di sè: l’autore/l’autrice vuole condizionare l’immagine che gli altri hanno di se stesso/a.
2 – Narcisismo: la presunzione che i pensieri, le opinioni e la filosofia dell’autore siano importanti sempre, comunque e dovunque, indipendentemente da quale sia il soggetto della discussione.
3 – Sete di attenzione: l’autore ha bisogno di essere al centro dell’attenzione.
4 – Sete di attenzione 2 (gelosia): l’autore vuole che gli altri siano gelosi della sua vita.
5 – Solitudine: l’autore è solo e Facebook è la sua ultima risorsa. Il risultato è che vedere il comportamento di una persona sola su Facebook fa diventare tristi tutti quelli che la leggono, l’autore sta quindi diffondendo la sua tristezza.
Gli stati che ne risultano sono molteplici, ma i più frequenti ricandono in questi 7 casi:
1 – Vantarsi
Questo stato può essere suddiviso in tre sottosezioni:
1a – “Vivo una bella vita”
Questo post fa sembrare la tua vita meravigliosa sia per grandi cose (laurea, lavoro, casa) sia per piccole cose (vacanze, seratine con amici/amiche).
Esempi:
“Indovinate chi ha vinto il dottorato”
“Londra!!!”
“Cena, concerto, disco: ti amo Venerdì!”
Nella migliore delle ipotesi sei felice della tua vita e vuoi dirlo a tutti, nella peggiore vuoi far diventare gli altri gelosi. In ogni caso, esclusi familiari e amici stretti (a cui potresti fare tranquillamente una telefonata), il tuo post è profondamente noioso per le persone che lo leggono.
1b – “Mi vanto di nascosto”
Queste persone SANNO che stanno facendo qualcosa di sbagliato e noioso ma si vogliono vantare lo stesso quindi lo fanno come quelli che nascondono informazioni pubblicitarie in articoli giornalistici. Fanno finta di scrivere qualcosa di casuale ma le motivazioni per cui lo fanno rimangono uguali a quelle spiegate nel punto precedente:
“Apparentemente oggi danno il dottorato anche agli ubriaconi”
“Tornando a casa mi hanno suonato due volte con il clacson, poi mi hanno fischiettato dietro e poi mi hanno fermato con una scusa banale: a volte gli uomini sono proprio noiosi”
“Andrò in Papuasia quest’estate, sapete a chi posso affittare il mio appartamento?”
1b – “Mi vanto della mia grande relazione”
Stesse motivazioni e metodologie dei primi due punti con l’aggravante di dire in pubblico cose che dovrebbero essere assolutamente private:
“Un weekend a sorpresa: che dire, ho il miglior ragazzo che si possa avere”
“Grazie [inserire nome qui] per l’anno migliore della mia vita”
Etc., etc. etc.
2 – L’accordo di non divulgazione
Un post che chiaramente dice che qualcosa di molto bello o molto brutto sta accadendo nella tua vita ma non ne rivela i dettagli.
“OK, BASTA.”
“Si avvicina il grande giorno”
“Momenti come questo fanno dubitare che ne valga la pena”
“AAAAAARGHHHHHHHHHH”
Motivazione: attirare l’attenzione. Può essere suddiviso in quattro sub-categorie:
– La star: l’autore rimane silente ai commenti, come una star che ignora i suoi fan.
– La fidanzata capricciosa di 800 persone: l’autore spiega tutto nei commenti, il che significa che non voleva solo parlare del suo problema in pubblico, voleva che il pubblico gli chiedesse del suo problema.
– La primadonna sofferente: nei commenti l’autore resta vago su qualcosa di brutto che è successo nella sua vita.
– La principessina: nei commenti l’autore resta vago su qualcosa di bello ed eccitante che è successo (questo punto include Narcisismo, far diventare gelosi gli altri e costruzione dell’immagine: che bella persona che aveta tra gli amici!).
3 – La telecronaca della tua giornata
Un post su cose completamente prive di interesse:
“Appena finito con la palestra”
“Pasta!”
“Oh, finalmente finito il terzo capitolo”
Motivazioni: solitudine, narcisismo, pensare che uno status update debba essere effettivamente una telecronaca della tua giornata. Aiutiamoci con un’infografica:
“Appena finito con la palestra”: E allora?! Cioè stiamo parlando di territorio blu (vedi l’infografica) cose di cui nemmeno tua madre se ne sbatte le palle.
Motivazioni: solitudine, narcisismo grave. Davvero. Non devi postare ogni dettaglio della tua vita, non sei obbligato. A meno che tu sia una star, non è un problema tuo, credimi. L’unica cosa che i tuoi post inducono in me è farmi pensare che la vita della maggior parte delle persone è priva di significato ed un giorno moriranno.
4 – Il messaggio privato reso pubblico
Un post di una persona diretto ad un’altra che non ha assolutamente nessuna ragione di essere pubblico.
“Mi manchi!”
“Che weekend con [tizia] e [Caia]: amo le mie amiche!”
Tutte le battute che non si capiscono perché sottintendono qualcosa che sapete solo voi e i vostri amici (inclusi i commenti e le faide calcistiche).
Motivazioni: Costruzione dell’immagine, induzione di gelosia, narcisismo. Oppure hai più di 50 anni e ancora non capisci che c’è differenza tra un messaggio privato ed uno pubblico.
Molte volte questo messaggio è scritto maliziosamente per una sola persona, come un’ex o un contatto che vi sta sulle palle. Lo scrivete in maniera tale che lui o lei lo veda. Ecco, questo è il genere di cose che contribuisce a rendere facebook un brutto posto.
5 – Il discorso da Oscar non richiesto.
Una dimostrazione di amore o affetto diretta a nessuno in particolare.
“Volevo solo dire grazie a tutte le persone che sono state presenti nella mia vita, il vostro supporto significa molto per me e senza di voi quest’anno non sarebbe stato lo stesso.”
Motivazioni: attirare l’attenzione.
Mi rifiuto di credere che hai un genuino sbocco di amore verso i tuoi 800 amici di facebook. E se fosse solo per la tua famiglia o i tuoi veri amici, che bisogno hai di dirlo a tutti? Un messaggio privato non sarebbe sicuramente più genuino? Il messaggio nascosto in questo tipo di frase è “Hey! Sono qui!!! Abbracciatemi! Amatemi!” e direi che la cosa si commenta da sola.
6 – L’opinione incredibilmente ovvia
Un post che ripete una frase totalmente banale e che abbiamo già sentito un milione di volte, specialmente quando accade qualcosa di importante.
“Mi sento molto vicino a [popolo che fa la rivoluzione]. Ognuno ha il diritto di vivere libero”
“I miei pensieri e le mie preghiere per [articolo di cronaca]. Perdere un figlio è una cosa terribile.
Motivazioni: narcisismo, costruzione dell’immagine (sono una persona che dice cose interessanti e profonde, da adulto). Le cose gravi qui sono due:
A) Stai dicendo qualcosa che nemmeno remotamente si avvicina all’aggettivo “interessante”.
B) Stai usando quella che è, il più delle volte, una tragedia, per nutrire il tuo narcisismo. Perché tutti debbano vedere come TU vedi la tragedia attraverso la tua lente personale, che è spesso un vetro trasparente.
7 – Il cammino verso l’illuminazione.
Una supposta di saggezza non desiderata.
“Le risposte non le devi cercare fuori, ma dentro di te”
“Abbi fede nel Signore con tutto il tuo cuore e il tuo cammino sarà diritto e senza ostacoli”
“I propositi per il nuovo anno sono inutili, puoi essere una persona migliore ogni giorno. Ed è esattamente quello che farò io”
Motivazioni: costruzione dell’immagine, narcisismo.
Potremmo stare qui a parlare per ore, ma andiamo con ordine. Prima di tutto non c’è nessun cenno di umiltà in questo tipo di post: il messaggio è chiaramente “Buongiorno amici di facebook, vi informo che io conosco il significato della vita e i segreti dell’universo. Lasciate che ve li insegni, cosi che un giorno anche voi troviate l’illuminazione”.
Secondo: sapete cosa ispira veramente le persone? Il fatto che qualcuno effettivamente conseguisca qualcosa e non che parli di qualcosa. Fatti, non pugnette. Perchè le parole ispirino devono provenire dalla penna di uno scrittore o di un poeta incredibilmente dotato, e tutti sappiamo che non siete voi. Quindi, il fatto che vi consideriate fonte di ispirazione per il solo fatto di essere voi fa capire quanto siate narcisisti.
Terzo: il vero motivo per cui scrivete questi post è la costruzione dell’immagine. Volete che tutti sappiano quanto siete illuminati e quant’è bello il cammino spirituale che avete intrapreso.
E tutto ciò ci porta alla naturale conclusione di questo post ovvero che il vero dramma di facebook è che qualsiasi post ricadente nelle tipologie sopra descritte avrà sempre almeno un paio di like e almeno un paio di commenti e questo non farà altro che incoraggiare gli autori. Non c’è nessun tasto “dislike” o “hai scassato la minchia”. Tutti questi status narcisistici corrono solo il rischio di essere rinforzati positivamente e la gente che li posta continuerà ad ignorare che contribuisce ad abbassare di poco la qualità della vita di chi li legge, un post alla volta.
Ci sta, una volta ogni tanto tutti abbiamo bisogno di una pacca sulla spalla, di una frase di incoraggiamento o semplicemente di sentirci al centro dell’attenzione. Ecco perchè abbiamo bisogno della gente che ci vuole bene: della famiglia, degli amici. Ma parliamoci chiaro, dei vostri 800 amici su facebook, quanti veramente vi vogliono bene e si interessano a quello che fate? In media 10 o 15 non di più. Il resto dei vostri contatti facebook, fra il 96% ed il 99%, non solo non vi vuole bene, ma nemmeno si interessa a quello che fate. Figuriamoci se vogliono avere a che fare con le vostre qualità peggiori come la ricerca di attenzione o il narcisismo. Quindi se scrivete qualcosa solo per servire egoisticamente i vostri bisogni, non fatelo apparire nelle loro timelines. Davvero, non fatelo.
Vabbè, adesso devo andare in palestra, poi doccia, poi a casa e poi a letto, o quello che è.
Grande!
Da condividere subito per fingere di non essere noiosi con i propri status 🙂
Interessante ma scritto molto male.
Per fortuna c’è chi, invece di perdere tempo a trarre conclusioni sugli altri, non segue la gente che non trova interessante e si gode il resto 🙂
Riderai, ti arrabbierai, ti vergognerai, condividerai ? 9 minuti di lettura per scoprirlo è farcelo sapere. Abbiamo fatto tutti almeno una volta un post così, solo che a non tutti piace sentirselo dire. In ogni caso resterà l’ Interessante dimostrazione di capacità personale dell’ autore. Ah ovviamente buon anno a tutti !!!