Hybris a Nastro
Madonna Illuminati Complotto

L’idiota e il rasoio Il post definitivo sui complotti.

Voi scherzate, intanto là fuori c’e gente convinta che Stati Uniti e Russia siano in realtà un’unica nazione che mette in scena Obama e Putin per controllare noi comuni mortali.


Per dire, basta farsi un giro su google per imbattersi in stronzate micidiali.

E’ vabbè, chiudi la pagina, scrivi “lucia #escile” ed hai risolto no?

#Colcazzo. Finchè sono illustri sconosciuti a parlare di scie chimiche, nessun problema. Le parole però sono come virus. Entrano nei nuovi organismi e si riproducono. E presto ti ritrovi ad un aperitivo in cui l’amico dell’amico semina ignoranza come se piovesse. E magari l’ottuso/ottusa di turno nel gruppo scambia la merda per cioccolata (come si dice in francese) e si trasforma in un ennessimo apostolo della minchiata. Insomma, “be the change you want to be”, dato che non voglio vivere in un mondo di fanatici con i paraocchi (tipo scene da zombie apocalypse) e che questo cazzo di aperitivo lo voglio fare in pace, eccomi a scrivere questo post e a dare il mio contributo al pensiero razionale.

Guida per sopravvivere al complottismo, perché si, è diventato un problema tanto che le università ci fanno gli articoli scientifici e le interviste sul Washington post.
Ma prima vediamo questo video:

Definiamo la teoria del complotto:

Una spiegazione che fa riferimento a forze nascoste che cercano di perseguire uno scopo malvagio tramite la falsificazione della realtà percepita

La teoria del complotto deve necessariamente avere la caratteristica della segretezza.Una volta che diventa la spiegazione comunemente accettata, cessa di essere “teoria del complotto” e diventa una verità storica. Per esempio, la teoria del complotto sullo scandalo Watergate nel 1972 sembrava un’assurdità ma adesso viene accettata semplicemente come un fatto.

Ma minchia, allora esistono!

Piano. Una rondine non fa primavera. Il fatto che una teoria del complotto si sia dimostrata vera non significa che ogni teoria del complotto è automaticamente vera (basi della logica, ma abbiamo scoperto che viviamo in un mondo dove ancora queste cose vanno ricordate, quindi le ricordo). La teoria del complotto non è impossibile, è altamente improbabile. Stiamo parlando di roba tipo venire colpiti da un fulmine o morire mangiati da uno squalo. Perchè? Perchè

Il complotto richiede il controllo di una serie di variabili che si moltiplicano fra di loro e che crescono esponenzialmente nel tempo e questo rende il suo successo altamente improbabile

Nel blog dell’ idiota ignorante troviamo un’efficace metodo per spiegare questa probabilità in termini matematici.
Consideriamo un fatto X. Chiamiamo n la difficoltà per far accadere X se la spiegazione di X è quella accettata da tutti, in assenza di altre variabili. Ci sarà sempre una certa difficoltà, anche minima, quindi consideriamo n maggiore di zero. La probabilità che la versione accettata da tutti sia vera (Pa) sarà uguale a 1 diviso il valore di n

Pa = 1/n

Il complotto aggiunge diverse variabili a questa equazione tra cui:

1 – Il fatto che ogni persona in una posizione di potere è sempre sotto il mirino di rivali che alla prima occasione utile saranno lì screditarlo agli occhi della comunità.
2 – Il fatto che gli stati sono fatti da migliaia di regioni, provincie, dipartimenti, amministrazioni con altrettante posizioni di potere (presidenti, consigli di amministrazione, sindaci, servizi segreti, polizie varie, sindacati, etc.).
3 – Il fatto che al di fuori dello stato esistono organi sovranazionali di uguale o maggiore complessità

Di default, fare un complotto su X (che ha difficoltà n) significa aumentarne la complessità della realizzazione fino ad una funzione non lineare e cioè avere una difficoltà f(n)
Aggiungiamo il caso 1, cioè la difficoltà di evitare (tramite corruzione, minacce, accordi) che ognuno dei rivali dell’autore del complotto sia lì ad approfittare di ogni minimo errore per mettergliela in quel posto. La difficoltà aumenta esponenzialmente, il che significa aggiungere un’altra funzione g, per cui diventa g(f(n)).
Aggiungiamo il caso due, controllo di ogni sottodipartimento nazionale, funzione h.
Difficoltà = h(g(f(n))).
Aggiungiamo l’ultimo caso? Organi sovranazionali? Ottimo, funzione i
Difficoltà = i(h(g(f(n))))
Se non ve ne siete ancora accorti i(h(g(f(n)))) > n . Cioè la difficoltà di realizzare un complotto non solo è enormemente maggiore di quella della spiegazione comunemente accettata ma i(h(g(f(n)))) è una funzione che cambia nel tempo (più tempo passa più cresce il numero delle persone da controllare e le energie per gestire le magagne già fatte che, nel frattempo, crescono anche esse di numero) e nello specifico il suo valore aumenta.
Dunque, la probabilità che la spiegazione più semplice sia vera è

Pa = 1/n (1 diviso n = valore costante nel tempo)

La probabilità che sia un complotto internazionale è

Pc = 1/ i(h(g(f(n)))) (1 diviso il valore della funzione crescente = valore che va a diminuire con il passare del tempo)

Più passa il tempo più la probabilità che la spiegazione di X sia un complotto tende a zero.

Pa > Pc

e di molto anche. Voler sostenere il complotto sarebbe uguale a sostenere il contrario che, come abbiamo visto, è impossibile. Il caso Watergate conferma la teoria che tenere in piedi un complotto è molto difficile, infatti la verità è venuta a galla in tempi relativamente brevi.

Ma io non ho letto niente del capoverso di sopra perché era tutta matematica

Problemi tuoi. Nemmeno io sono un genio, ma almeno ci ho provato ed ho provato anche a spiegarlo in termini comprensibili. Non sapere nozioni basi di matematica equivale a non sapere parlare italiano, per quanto sia socialmente accettato. Purtroppo non si può stare al mondo basandoti solamente su quello che “senti dentro” senza considerare fatti e metodi razionali (anche se è più comodo).

Ma allora perché c’è così tanta gente che crede nei complotti?

Ottima domanda. Secondo lo studio linkato prima, durato 5 anni,

il complottismo è solo un’altra forma di “pensiero magico” che le persone mettono in atto per gestire emozioni schiaccianti.

Queste emozioni sono causate da un evento importante che apparentemente non ha una spiegazione. Per esempio, 50.000 anni fa un uomo si accorgeva per la prima volta dell’esistenza dei fulmini e rimaneva sconvolto. Il suo (nostro) cervello allora si dava da fare per rintracciare una spiegazione il più presto possibile con gli elementi che possedeva. E prendeva delle scorciatoie logiche, tipo il fatto di attribuire intenzionalità o caratteristiche umane a oggetti inanimati. Ecco che il fulmine era causato da un potente uomo (o più uomini) nel cielo dal potere smisurato che era meglio non fare incazzare. Il mondo aveva di nuovo una spiegazione e tu potevi andare a dormire tranquillo nella tua caverna puzzolente.
Chiaramente non c’era nessun uomo nel cielo ed il fulmine non ha nessuna coscienza di se e del mondo, è semplicemente un oggetto inanimato. La storia nella testa del nostro uomo era semplicemente causata dal “pensiero magico”: un modo di connettere eventi, cose e persone senza darne effettivamente una spiegazione razionale (relazione provata di causa-effetto). E’ un modo di pensare che avevamo spesso da bambini: credere a Babbo Natale è “pensiero magico”. Come farebbe altrimenti a visitare 7 miliardi di persone in una sola notte? Magia.

Appunto. L’hardware cerebrale di cui siamo forniti è lo stesso che avevamo migliaia di anni fa. Pensiamo alla paura che ci prende quando pensiamo al fatto che il mondo potrebbe essere solo un caos insensato. Che l’umanità agisca senza uno scopo preciso. Non sarebbe comodo avere un bel complottone in cui un uomo o una serie di uomini, dal potere smisurato, pensano ad organizzare il tutto seppure in termini non proprio piacevoli? Facile, ti inventi delle relazioni che non stanno nè in cielo nè in terra (pensiero magico) ed eccoti servito. E’ un modo per avere un’illusione di controllo. Un modo molto facile, perché provare tutte le connessioni di cui è fatto un complotto richiederebbe una quantità di tempo ed energie smisurate. Cadono gli aerei? Sono stati gli Illuminati. Ci sono i terremoti? Sono causati dagli Stati Uniti tramite l’HAARP. Il mondo ha di nuovo una spiegazione e tu puoi andare tranquillo a dormire, basta non fare incazzare gli americani.
Pensiero magico. Ed infatti la ricerca di cui sopra evidenzia come le persone che più delle altre tendono a credere alle teorie del complotto sono quelle:

1 – Con minori livelli di educazione
2 – Che tendono a credere nel soprannaturale o in profezie Bibliche.

Ora la parte interessante è la conclusione, in cui si afferma che le teorie del complotto sono semplicemente degli strumenti che usiamo per dare senso al mondo intorno a noi nel momento in cui non c’è un clima di autorevolezza politica. Qualcosa tipo sentiamo parlare i nostri politici, ci accorgiamo che sono dei coglioni, ci inventiamo una classe politica immaginaria che è malvagia (perché il mondo attorno a noi fa schifo) ma almeno è coerente e capace. Figo no?
Nella trappola del pensiero magico ci siamo cascati tutti, soprattutto quando eravamo bambini o adolescenti. Non è un grosso problema, adesso siamo cresciuti, siamo esseri razionali e tutto dovrebbe essere risolto. E invece no. Perché allora ci sono ancora persone che rifiutano le spiegazioni razionali, tipo quella che sto dando in questo post?

Una serie di ragioni:

1 – In un mondo dove ognuno può alzarsi la mattina ed inventarsi qualsiasi cazzata su internet ci sono troppe informazioni in circolazione. Ed è difficile distinguere quelle vere da quelle false, soprattutto perché chi spara balle lo fa a costo zero mentre per smentirlo occorre uno o spesso più esperti del settore (a costo elevato, anni di studio e di ricerca per esempio). L’occhio asettico della televisione (la dinamica del talk-show ad esempio) ci ha abituato a pensare che le opinioni di ogni ospite hanno pari valore. Giusto? No, #colcazzo. C’è chi ha studiato e chi spara cazzate.
2 – Si è diffusa la moda di pensare che ogni verità ufficiale sia sbagliata e che la verità la si trova con una ricerca su Google. Migliaia di scienziati ti dicono che no, la cura per il cancro ancora non c’è ma no, tu credi ancora a Big Pharma.
3 – Purtroppo, per molte persone la teoria del complotto è una bella scusa per dar sfogo alle loro frustrazioni ed al fatto che conducono un’esistenza infelice perché non hanno concluso una mazza nella vita. Lo sanno bene quelli che anni fa hanno curato il marketing di Beppe Grillo e del nascente Movimento 5 stelle che spacciava frustrazione e rabbia come pura voglia di cambiamento. Bastava vedere il sito di Grillo: “RIBBELLIAMOCI!!111!, scie chimiche, signoraggio, gombloddi, etc. etc.”. Ed infatti la prima base del M5S era fatta da pecoroni e gente che aveva la personalità di un appendiabiti (poi però si sono accorti che, oltre a protestare, per cambiare bisognava anche proporre qualcosa di concreto e – devo ammettere – adesso qualche personalità del M5S si comporta in maniera propositiva e coerente).

Si ma, allora, quando parliamo con un complottista, come ci comportiamo?

Qua sta il difficile. Un valido suggerimento si trova nell’ottimo articolo La teoria della montagna di merda: ammettete tutto. Questo perché i complottisti

Non possono giustificare la moglie fuggita con qualcuno se non con il complotto dei gay contro la famiglia, perchè è l’unica scusa che non dice “sei un uomo da poco”. Non possono spiegare a sè stessi il proprio fallimento economico se non con il grande ordine mondiale del Bildberg, perchè altrimenti dovrebbero dire “perchè non so fare niente per cui qualcuno mi pagherebbe”.
La forza che li spinge a credere in queste cose è la necessità di convivere col proprio fallimento.
La forza che li spinge a farsi apostoli di queste teorie è il desiderio di  fare in modo che gli altri credano alla stessa giustificazione che si danno loro.
Quindi non vi illudete: arriveranno sempre all’attacco. Non si fermeranno mai. Niente spinge un uomo in avanti quanto un fallimento alle spalle. Esaurirete le energie molto prima di loro.

Niente di più vero. E ricordate che loro lo fanno a costo zero: non si preoccupano di dare spiegazioni concrete sui rapporti di causa-effetto, non controllano le fonti ed i dati, non devono preoccuparsi di essere coerenti, possono inventarsi tutto. La persona che li smentisce (chiamata anche debunker) ha costi altissimi perché gli esperti costano. E per smentire uno che parla di scie chimiche ci vuole un chimico. Ma lui tirerà in ballo la fusione nucleare. E allora avrete bisogno di un fisico nucleare. E così via.

Quindi ammettete tutto. Confessate di avere la tessera del gruppo Bildberg, che volete le scie chimiche perché decorano il cielo e che insomma, quelli che complottano fanno bene a fare quello che fanno sennò ci ritroveremmo governati da Salvini. A quel punto loro non sapranno più che cavolo dire perché si ritroveranno faccia a faccia con il loro fallimento.

Non ho tempo per leggere tutto il post, c’e un metodo immediato per capire se qualcosa è un complotto o no?

Si, il gruppo In a nutshell ha creato questo utilissimo video. Come faccio a sapere se l’aria è avvelenata? Semplice, fatti la domanda: “I ricchi e potenti respirano aria?” Risposta: si. L’aria non è avvelenata. Oppure: “I ricchi e potenti muoiono di cancro?”. Si. Non esiste nessuna cura segreta per il cancro. E via dicendo.

Un altro ottimo metodo è fare affidamento sul rasoio di Occam

La metafora del rasoio concretizza l’idea che sia opportuno, dal punto di vista metodologico, eliminare con tagli di lama e mediante approssimazioni successive le ipotesi più complicate.

Un metodo scientifico che dal XIV secolo ci ha portato dove siamo ora e cioè in un posto con vaccini, frigoriferi e la pubblicità porno chic qua sotto.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se vale la pena continuare a discutere con gente che ha la testa più dura di una noce di cocco. A voi.

6 thoughts on “L’idiota e il rasoio Il post definitivo sui complotti.

  1. Purtroppo l’unica cosa che ci resta da fare contro i complottari è sbattersi la testa al muro, lo dico per esperienza.

  2. Io ci provo anche perché si sta ripetendo il pattern inquietante che c’è stato dopo l’11 Settembre, quando si affermava che gli ebrei americani erano stati avvertiti dell’imminente attacco la mattina stessa. Stessa cosa in Francia oggi. Più di quattordici anni passati e ancora si da la caccia all’untore. Mi chiedo se la gente imparerà mai.

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